La rubrica “Tipi da Junior Tennis Milano” questa settimana è dedicata al direttore tecnico del club di via Cavriana, Fantasio Piscopo.
Per raccontare la sua storia qui dobbiamo fare un salto indietro di quarant’anni quando, fresco vincitore della Coppa Lambertenghi con i colori del Tc Milano, sceglie di trasferirsi allo Junior. “Era il 1979. Lo Junior rappresentava un autentico punto di riferimento ed io che ero numero uno d’Italia volevo giocare lì”. E così ha fatto giocando fino al 1982 sui campi di via Cavriana.
Con i colori dello Junior, Piscopo ha vinto un titolo under 14 a squadre nell’81 e, l’anno prima, si è laureato campione italiano di doppio sempre nell’under 14. “Si chiama Junior, ma per me è una sorta di università del tennis. Un luogo per certi versi unico dove non ci sono soci o attività sociale e dove ci si può concentrare al 100% sull’insegnamento, dalla scuola tennis fino all’agonistica. Per uno come me è il massimo, ed è per questo che quando si è presentata l’occasione di poter tornare come direttore tecnico non ci ho pensato due volte e ho accettato”.
Siamo al settembre 2018 e per Piscopo comincia una nuova avventura allo Junior. “Per me è stato un ritorno a casa, ma anche una grande responsabilità. Qui non devi solo essere maestro, ma insegnante, è difficile ma molto stimolante. Lavorare per il bene dei ragazzi significa prendere decisioni a volte anche impopolari, ma nel tennis la componente psicologica e motivazionale è troppo importante e io e i miei collaboratori abbiamo il dovere di comprenderla e gestirla al meglio. Devi insegnare al ragazzo non solo gli aspetti tecnici, ma lo devi far crescere, maturare aiutandolo ad essere sempre più indipendente dal maestro”.
Una scelta che rifaresti, quindi? “Certamente. Qui ho l’opportunità di lavorare dedicandomi all’insegnamento al 100% e per la mia filosofia di lavoro questo è il massimo. E posso farlo grazie anche al supporto e alla passione di persone come Filippo Maltempi che per me è fondamentale. Qui allo Junior contano gli obiettivi, ma anche il modo in cui ti prepari per raggiungerli e questo ci permette di innalzare il livello medio di tutti e di aiutare i ragazzi a migliorare come tennisti e crescere come persone”.